Respiro di titani su quella terra antica,
un duplice mistero scolpito nella roccia, nel volto dei nativi
nel segno tormentato degli alberi ribelli, sughere, lecci, ulivi.
Arriva da lontano e qui sempre ritorna,
padrone incontrastato, violento, inesauribile
che squassa, frusta, piega, fronde sconvolte, onde rabbiose,
natura, umani e cose sul mare e sulla terra,
accomunati e succubi nella stremante sfida.
E il cielo si fa specchio, fiocchi bianchi e manti scuri,
squarci d’ azzurro, ombre improvvise e lame di luce,
nel vortice continuo che sembra cancellare
il labile confine tra cielo terra e mare.
Poi l’ urlo e la violenza del fiato primordiale si spengono d’ incanto.
Il mare ricompone il ritmo primigenio e lento delle onde
e sulla terra antica riposano le chiome stremate dal cimento.
I sensi tramortiti ritrovano misura, la vita brulicante continua la sua corsa,
suoni e colori riprendono vigore e nuove trasparenze
riaccendono emozioni nel cuore degli umani.
E’ quella terra antica, è il soffio dei titani
il duplice mistero che non ti lascia scampo,
un sortilegio strano che ti cattura un giorno e più non ti abbandona.
Sole e mare e terra antica, dove tu vivi e il vento regna.
Nostra casa e nostro mito, la Sardegna.