Ascoltami Cronos, ascoltami, ti prego
frena il tuo passo e rallenta le mie ore
sì che io possa posare gli occhi ancora
sui tanti sogni presto non più sogni
in questo Mondo Nuovo in divenire.
Auto volanti, auto autonome, mute, sicure,
case pensate e poi stampate, pezzo su pezzo,
secondo l’ estro dell’ Archistar che in noi dimora,
viaggi e vacanze su Luna o forse Marte,
o forse in fondo al mare, o forse su un UP
ultima frontiera e sfida dell’ umana fantasia.
Meraviglie, non più soltanto le sette antiche,
non più le ormai consuete del prossimo passato,
ma un flusso inarrestabile di prodigiose mete
che il Sapiens anela e si appresta a traversare
lungo la indefinibile e misteriosa traccia
del suo destino cosmico, ancestrale.
Sarà comunque solo un assaggio
dell’ infinito altro, e non immaginabile,
che attende di svelarsi, mistero nel mistero,
nel dopo, dove e quando a noi precluso
esseri imperfetti, precari a tempo definito.
Dicotomia crudele del pensiero che sa
eppur si ostina a proiettar se stesso nel futuro.
Ascoltami Cronos, ascoltami ti prego,
frena il tuo passo, rallenta le mie ore.